Stagione teatrale “E Palcoscenico Sia!”. Dopo l’incredibile successo di pubblico riscosso dal primo spettacolo in cartellone, “La Centona e Cose di Catania” di Nino Martoglio, diretto e interpretato da Maria Rita Leotta, il secondo appuntamento vede protagonista la Compagnia “Ciuri Ciuri Fiumefreddo” in “Fatti, Fatturi e Fattazzi” di Pino Giambrone e la regia di Lina Mobilia.
Il secondo appuntamento di “E Palcoscenico Sia!”, in programma oggi, sabato 18 novembre, alle 20:45, sarà caratterizzato da una pluralità di voci e dal sano divertimento. Dopo il sold out e le emozioni del primo spettacolo in cartellone, portato in scena dalla regista, sceneggiatrice e attrice Maria Rita Leotta che in “La Centona e Cose di Catania” di Nino Martoglio ha vestito i panni o meglio le anime di oltre venticinque personaggi e la standing ovation finale della sala gremita, adesso, il sipario si apre su “Fatti, Fatturi e Fattazzi” di Pino Giambrone, con la regia di Lina Mobilia. A metterlo in scena sarà la compagnia amatoriale fiumefreddese “Ciuri Ciuri Fiumefreddo”.
L’associazione culturale “Ciuri ciuri” di Fiumefreddo di Sicilia nasce nel 2022 allo scopo di portare avanti la cultura del teatro valorizzando la lingua siciliana, riconosciuta ormai tale e patrimonio dell’UNESCO. Un’associazione ancora in erba ma con la voglia di trasmettere la passione del teatro dialettale come espediente per coinvolgere il pubblico rendendo accessibili svariati temi, ma anche per creare integrazione sociale preservando e tramandando le tradizioni. La compagnia ha debuttato con la commedia “Tre pecore viziose” di Eduardo Scarpetta, rielaborata da Lina Mobilia che ne ha curato la regia, la rappresentazione ha suscitato ilarità e divertimento nel pubblico tanto da ripeterla ben cinque volte registrando il sold out.
Questa sera, alle 20:45, la compagnia Ciuri ciuri Fiumefreddo proporrà “Fatti Fatturi e fattazzi”, una commedia brillante in tre atti di Pino Giambrone riadattata e diretta da Lina Mobilia che, anche stavolta, ha curato la regia. La commedia racconta le credenze popolari, pratiche e rituali, superstizioni che trovavano terreno fertile negli ambienti siciliani culturalmente arretrati, e non, di un tempo e che sfociavano in attività redditizie per coloro i quali avevano questi pseudo poteri. Uno di questi è Vicio, inteso da tutti “u mavaro”, che riesce a manovrare i figli in un gioco di rapporti e preconcetti in cui sono coinvolti quanti si rivolgono a lui per trovare soluzioni ai loro problemi. Viciu fa di queste sue capacità una fonte di guadagno grazie alla quale mantiene la sua famiglia e, fra un susseguirsi di riti propiziatori, imprevisti, colpi di scena, cercherà di risolvere le cose facendo apparire il tutto merito della propria arte. Credenze popolari, pratiche rituali, superstizioni in ambienti (di una volta ma in fondo anche di oggi) dove magia e fede andavano quasi di pari passo, l’una a supporto dell’altra.
U zu Viciu u “maiaru” trova profitto da queste credenze, tanto che tra un rituale e l’altro, con le offerte che gli vengono elargite, riesce a mandare avanti tutta la famiglia. Il tutto è reso possibile dalla complicità della moglie e del cognato che sanno suggestionare i “clienti”, che si affidano a zu Viciu per risolvere casi disperati, con preparazioni e rituali scaramantici e facendo “apparire” il tutto frutto della propria “arte”. Ma sarà proprio così?
Lo scopriremo oggi, sabato 18 novembre, alle 20:45, al Multisala Macherione – Flaba di Fiumefreddo di Sicilia. Resta ancora qualche posto disponibile.